Da Novembre 2017 sto utilizzando Ableton Live 10 in versione Beta, poi divenuto disponibile al pubblico a partire dai primi di Febbraio 2018 con tante interessanti novità un po’ su tutti i fronti: dai device (strumenti e effetti) al workflow, dall’interfaccia alle automazioni. Insolitamente, questa mia recensione la voglio cominciare in modo egoistico parlandovi delle funzioni a me più utili introdotte da questa versione, per poi procedere nella classica disanima di tutte le novità che la versione 10 mette a disposizione degli utenti rispetto alle precedenti. Matura Ableton Live, cresce per affermarsi come DAW oltre che come software per le live performance, un settore quest’ultimo dove ad oggi nessun’altro applicativo è mai riuscito nemmeno a scalfirne minimamente la leadership. Buona lettura...
RINOMINAZIONE DEGLI IN & OUT
Una delle novità che più ho accolto calorosamente in questa versione 10 di Ableton Live è stata la possibilità di assegnare un nome ad ogni ingresso e uscita fisici nelle finestre “configurazione ingressi” e “configurazione uscite” all’interno della sezione “Audio” delle Preferenze del software. A molti utenti questo potrebbe esser sfuggito, oppure non preso in considerazione, specie se il numero di ingressi e uscite audio della propria DAW è limitato. Per quanto mi riguarda, visto che in studio il mio set-up si compone di tre interfacce Apollo 16 e una Apollo Twin MKII Quad della Universal Audio, le quali connesse via Thunderbolt al mio Mac Pro sommano gli ingressi e le uscite come se si trattasse di un’unica “mega” interfaccia, l’introduzione dell’etichettatura per gli I/O è stata per me come una manna dal cielo. Dato anche il numero cospicuo di channel strip e processori hardware presenti qui in studio, questa feature mi dà l’opportunità di nominare a piacimento, con il nome dell’input o dell’output dell’interfaccia oppure con il nome dell’hardware ad essi collegato, gli in e gli out “fisici” per poterli così assegnare più agevolmente alle singole tracce del progetto di Ableton Live 10. Si tratta di un altro plus, che si aggiunge al già comodissimo led meter “mini” raffigurante in tempo reale il segnale presente negli ingressi che - rispetto ad altri software DAW - ci consente di riconoscere più rapidamente quello a noi utile durante la fase di assegnazione dei medesimi alle tracce del progetto. Live 10ci permette di dare differenti nomi agli ingressi mono e a quelli stereo; per passare da un’etichetta all’altra possiamo utilizzare il tasto “TAB”, o “TAB + SHIFT”.
GRUPPO DEI GRUPPI
Il mixer di Ableton Livesi distingue da sempre per l’estrema semplicità di configurazione e routing: aggiungi un canale “Return” e automaticamente si aggiunge il rispettivo potenziometro “Send” su ogni canale, selezioni più tracce e con il comando “Raggruppa Tracce” le raggruppi in un sol colpo in un “Gruppo” (BUS, oppure STEM per chi adora seguire l’evoluzione dello slang di settore). Tutte operazioni che nei software DAW concorrenti richiedono ulteriori passaggi di configurazione. Nelle precedenti versioni di Ableton Live, però, quando si voleva raggruppare un gruppo con altre tracce, oppure unire in unico gruppo più gruppi, dovevamo ricorrere ad una configurazione ad hoc delle loro uscite verso un altro canale “Audio”, o “Return” da utilizzarsi allo scopo; nulla di trascendentale, intendiamoci, è cosa comune in altri software come vi accennavo. Dalla versione 10, la Ableton ha introdotto in Live la possibilità creare un Gruppo al quale inviare il segnale audio generato da più Gruppi e/o tracce, quindi di fare un Gruppo dei Gruppi. Il comando è sempre il solito, selezionati più gruppi, o gruppi e tracce da convogliare verso un unico gruppo basterà premere contemporaneamente la combinazione di tasti CMD+G su MacOS, CTRL+G su Windows. Per il mio metodo di lavoro nella fase di mixaggio di un progetto, in quanto sono solito creare un BUS denominato “LOW” nel quale inserisco cassa e basso, che entrerà a sua volta in un BUS “GROOVE” al quale arriveranno anche tutte le altre percussioni precedentemente raggruppate a loro volta (piatti, snare/clap, conga, loop, ecc.), questa funzione “GRUPPO DEI GRUPPI” mi risulta estremamente comoda. Molti lo troveranno utile anche sulle voci, per raggruppare la voce principale insieme al gruppo delle armonizzazioni e/o “sdoppi”.
NOVITÀ NEL MIXER
Sia nella finestra Arrangement sia in quella Session, il Pan delle tracce di Ableton Live 10 può essere impostato nel nuovo modo “Stereo Pan Split”, che disabilita il classico potenziometro per il bilanciamento tra canale sinistro e canale destro e lo sostituisce con due slider che ci mettono a portata di mouse il cosiddetto “True Panning”, cioè la possibilità di gestire individualmente il canale destro e quello sinistro e di posizionarli a nostro piacimento nel panorama stereo. Per passare dal modo “Balance” a quello “Split” e viceversa basterà cliccare con il tasto destro del mouse in corrispondenza del Pan, quindi selezionare la voce dal menù che ci compare. Novità anche in due degli “Audio Effect” più usati nel mixaggio in Ableton Live: l’Utility e l’EQ Eight. Quest’ultimo ha esteso il range coperto nelle basse fino ai 10Hz; nelle precedenti versioni si arrivava fino ai 30Hz. Utility, rinnovato esteticamente per ospitare nuove funzioni, comprende miglioramenti nel Gain, che ha esteso il suo range da -infinito a +35dB, nell’inversione di fase sui canali L e R, ora applicata sul segnale in ingresso anziché su quello in uscita, e include la nuova funzione Bass Mono - aggiuntiva al tradizionale pulsante Mono che opera sull’intero spettro - la quale ci permette di rendere mono il materiale audio presente nelle frequenze inferiori al valore in Hz impostato con l’apposito slider (50/500Hz). Un pulsante di preascolto ci permette di isolare e ascoltare il solo segnale filtrato soggetto alla funzione Bass Mono al fine di impostare al meglio il punto di intervento. I progetti salvati con versioni precedenti che includano sui canali dei device Utility manterranno le stesse impostazioni, cioè non presenteranno differenze sonore; per passare alla nuova versione di Utility basterà cliccare sull’invito all’update in prossimità del nome del device.
Ableton Live 10 introduce il reset immediato dei parametri via mouse, prima fattibile con il tasto “Delete” previa selezione, ora applicabile ancor più rapidamente: con un doppio di click possiamo riportare al valore di default i potenziometri e i fader del mixer e dei device. Anche se non strettamente correlata al mixer, ma comunque di estrema utilità nel mixaggio dei sample riprodotti dal Drum Rack all’interno del nostro progetto, la possibilità di utilizzare i ritorni interni del Drum Rack come BUS, ai quali possiamo assegnare le uscite dei singoli pad e sui quali possiamo applicare catene di effetti, riscuoterà notevole successo tra gli amanti di questo instrument di Live. Ad esempio, proviamo a pensare ai canali destinati ai “piattini” di una produzione (EDM, trap o house) o ad un layer di più suoni assegnati/riprodotti da pad differenti, con questa nuova funzione disponiamo di un vero e proprio mixer interno al Drum Rack, con funzioni di routing e processing estese.
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NOVITÀ SUL FRONTE MIDI
Grazie all’EDITING DI CLIP MIDI MULTIPLE introdotto dalla versione 10, anche in Live è possibile visualizzare e quindi lavorare su più clip MIDI (massimo 7) in contemporanea. Questo consente di intervenire su più parti e sezioni di strumenti per operare coerentemente: dalla verifica dell’armonia al voicing. Selezionate le clip vedremo le rispettive parti comparire nel MIDI Editor e selezionando una nota l’editing si focalizzerà sulla clip di appartenenza. In più, la selezione della clip sulla quale vogliamo intervenire è fattibile cliccando sulla rispettiva “barra di loop”, cioè su una delle linee orizzontali che compaiono nell’area tra il “metro” e la zona di editing. Per supportarci nella selezione della clip a noi utile, quando ci passiamo sopra con il mouse, ogni “linea” assumerà il colore della clip corrispondente. Se le clip selezionate hanno la funzione loop attiva, l’area di loop sarà circoscritta da linee verticali. Le funzioni “Fold” e “Preview” (icona raffigurante una cuffia) agiscono ora in modo globale su tutte le tracce del progetto, anziché essere indipendenti su ogni singola traccia. Il pulsante “Fold” può essere mappato, quindi gestito da un tasto della tastiera del computer o da un controller MIDI. In più, il comportamento della funzione Fold è cambiata per le tracce MIDI sulle quali è caricato un Drum Rack. Nell’editor MIDI di una clip all’interno di una traccia MIDI sulla quale è attivo un Drum Rack appaiono esclusivamente le barre (note) sulle quali è presente un campione audio; attivando “Fold” si escluderanno tutte le note (barre) ove non siano presenti eventi (note) nella clip.
La creazione di clip MIDI vuoteall’interno di una traccia dell’arrangement view è stata rapidizzata, basta un semplice doppio click di mouse per creare una nuova clip dalla dimensione concorde alla risoluzione della griglia impostata. Ad esempio, se vogliamo creare una clip di una misura, basterà assicurarsi che la griglia sia impostata ad “1 Bar”. Rimane ovviamente attiva la possibilità di creare una clip vuota dalle dimensioni coerenti con l’area da noi selezionata in precedenza, quindi il tradizionale comando “Inserisci Clip MIDI” del menù “Crea”, ovvero lo short cut “SHIFT+CMD+M” per chi usa MacOS, “SHIFT+CTRL+M” per utenti Windows. La nuova funzione "Chase MIDI Notes", attiva di default ed eventualmente disattivabile/attivabile all’occorrenza dal menù “Opzioni” alla voce “Insegui Note MIDI”, ci consente di ascoltare il suono generato dalle note MIDI anche nel caso in cui la riproduzione (play) del progetto non inizi dall’effettivo punto di attacco (Note ON) delle stesse. Pensiamo ad esempio alle note molto lunghe di pad, note tenute per riprodurre arpeggi oppure agli effetti sweep, down o uprise generati da note MIDI, queste nelle precedenti versioni di Ableton Live non erano ascoltabili almeno che non si partisse dall’inizio della nota, con questa nuova funzione possiamo dare il play al nostro progetto in qualsiasi punto della nota e l’audio riprodotto dallo strumento assegnato alla traccia MIDI sarà comunque udibile.
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IL BROWSER
Per quanto riguarda il browser questa nuova versione 10 di Ableton Live introduce vari miglioramenti, tra i quali spicca la possibilità di organizzare i contenuti preferiti in 7 differenti cartelle virtuali associate ad altrettanti colori; queste sono le “Raccolte”. Inizialmente visualizzeremo solo quella rossa denominata “Preferiti”, ma avremo la piena libertà di nascondere/mostrare (click su “Edita” che compare posizionandoci con il mouse a destra della voce “Raccolte”) le singole raccolte e di rinominarle (click con il tasto destro, poi su “Rinomina”, oppure CMD o CTRL + R) a nostro piacimento. Di default, i nomi delle 7 raccolte corrisponderanno al relativo colore. Vi rimando all’immagine sulla sinistra per eventuali delucidazioni. Una volta selezionato un elemento nel browser, l’aggiunta del medesimo ad una di queste cartelle è attuabile premendo uno dei tasti numerici della tastiera da 1 a 7; qualora si volesse eliminare l’assegnazione di un elemento ad una raccolta basterà invece premere il tasto “0” (zero). Dai file audio alle clip, dagli instrument di Live ai virtual instrument plug-in, dai device ai Pack, dagli effetti audio e MIDI di Live agli effetti plug-in VST e AU, tutti gli elementi sono associabili ad una raccolta. Come detto, ogni raccolta si contraddistingue per il suo quadratino colorato, il quale comparirà sulla destra di qualsiasi elemento ad essa associato all’interno del browser. Un singolo elemento può essere associato ad un massimo di tre raccolte.
Quanti di voi possiedono la versione Suite di Ableton Live ma non hanno mai provveduto al download dei Pack aggiuntivi scaricabili dal sito? Probabilmente molti. Almeno, questo è quanto ho appreso per esperienza diretta nell’assistenza, nella formazione e in ormai 18 anni di utilizzo del software: circa il 70% degli utenti della versione Suite non sanno che ci sono numerosi Pack, ossia raccolte di suoni (clip, loop, sample e preset per i virtual instrument di Live) scaricabili gratuitamente dal loro account nel sito Ableton.com. Dato che nell’account questi vengono elencati sotto al campo “Download” del software, pertanto nascosti ad una prima occhiata, di frequente questi vengono ignorati. Da oggi accedendo alla voce “Pack” nella sezione “Places” del Browser, il software ci informerà direttamente della presenza di Pack non ancora installati oppure nuovi e degli eventuali aggiornamenti disponibili per quelli già installati. In entrambi i casi, un pulsante con la call to action “Installa” ci consentirà di avviare il download e l’installazione dei relativi contenuti.
Da questa versione è possibile rinominare le cartelle utente aggiunte nel Browser senza però modificare il loro nome originale nel sistema. Le cartelle “Libreria Utente” e “Progetto Corrente” consentono l’immediata visualizzazione tramite il browser (o finder) del vostro sistema operativo. La ricerca di elementi mancanti all’interno di un progetto è stata ottimizzata ed ora evita la scansione totale per quegli elementi che risiedono già nella cartella stessa. I file audio di durata inferiore ai 2,5 secondi verranno riprodotti in preview dal Browser senza quantizzazione e senza warping, mentre quelli di durata superiore saranno riprodotti “warpati”, quantizzati e in loop almeno che non si prema il pulsante “RAW”.
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METRONOMO
Da sempre molto essenziale nelle sue impostazioni, il metronomo di Ableton Live vede l’introduzione di due nuovi suoni alternativi (click e wood) rispetto allo storico (classic) e della possibilità di impostare differenti scansioni ritmiche (inclusi i terzinati) in questa versione 10. Finalmente è stato introdotta l’impostazione “Abilita Solo Durante La Registrazione”, che disabilita automaticamente il metronomo quando non si registra. Quando utilizzate la funzione “Punch-In” (avvio della registrazione nel punto in cui è posizionato il locatore di sinistra nella finestra arrangement) il metronomo sarà udibile solo a partire dal punch-in. Per chi volesse sostituire i suoni del metronomo, ricordo che basta semplicemente sostituire i file Metronome.wav e MetronomeUp.wav residenti nel percorso Misc\Metronome\Samples all’interno della directory di installazione di Ableton Live nel vostro computer.
CONCLUSIONI
Diciamoci la verità, gli ultimi aggiornamenti dei software DAW non hanno portato chissà quali rivoluzioni nonostante le tecnologie ormai disponibili; tendono un po’ tutti a rincorrersi. Certo è, però, che questa versione 10 di Ableton Live mette in campo molti miglioramenti concentrati prevalentemente sulla semplificazione dei procedimenti che l’utenza professionale è solita adottare quotidianamente, specie in studio di registrazione e nella produzione musicale. Matura Ableton Live, cresce per affermarsi come DAW oltre che come software per le live performance, un settore quest’ultimo dove ad oggi nessun’altro applicativo è mai riuscito nemmeno a scalfirne minimamente la leadership.
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