Nuovo aggiornamento per l’app di AKAI PROFESSIONAL destinata ai device iOS di casa Apple realizzato per l’ormai imminente arrivo sul mercato della tastiera con dock per iPad SynthStation 49. La versione 3.0 dell’applicazione SynthStation vede una rinnovata veste grafica, estremamente semplificata, per un workflow più efficiente. Queste novità riguardano però solo la versione per iPad, in quanto per ovvie ragioni legate alla dimensione dello schermo, gli altri device iOS (iPhone e iPod Touch) sui quali può essere utilizzata questa app non ne trarrebbero giovamento.
UN PO’ DI STORIA
Nel 2010, la Akai Professional è stata la prima azienda del settore audio/MIDI a realizzare una tastiera per device Apple iOS, la Synthstation 25, nella quale inserendo un iPod Touch, o un iPhone è possibile suonare dalla mini tastiera a 25 tasti (2 ottave) le varie app compatibili. Utilizzando la Synthstation 25, l’audio generato dalle applicazioni musicali installate su iPhone, o iPod Touch esce attraverso l’uscita RCA stereo collegabile ad un mixer, o amplificatore. Nel Gennaio 2011 in occasione del Winter NAMM, Akai Pro ha presentato la versione a 49 tasti (4 ottave): Synthstation 49. In questo caso si tratta di una tastiera con tasto di dimensioni standard con un dock per iPad, equipaggiata di 9 pad in stile MPC, uscita audio stereo (L/R) in formato Jack da ¼”, connessione Jack per pedale sustain, ruote per il controllo del pitch bend e della modulation, e vari pulsanti per la gestione delle app e del trasporto (play, stop, record, ecc..). Come accennato in precedenza, la AKAI PRO Synthstation 49 arriverà sul mercato ad Agosto 2012. Vuoi per l’attesa nel rilascio della 3A generazione di iPad, vuoi per la trafila burocratica che Apple impone per ottenere la certificazione, c’è voluto più di un anno mezzo affinché la Synthstation 49 approdi sul mercato. Proprio per l’occasione, AKAI PRO ha deciso di riorganizzare la GUI (interfaccia utente) dell’applicazione SynthStation. L’applicazione porta in ambiente iOS uno strumento sullo stile delle groove box, drum machine hardware e comprende un sequencer a 4 tracce, rispettivamente dedicate alla base ritmica e a 3 parti di sintetizzatore.
Per acquistare l’applicazione Synthstation per Apple IPad e iPhone: http://itunes.apple.com
Per acquistare la tastiera con dock iPad Synthstation 49: http://www.ekomusicgroup.com/viewdoc.asp?co_id=84849
Per acquistare la tastiera con dock per iPhone e iPod Touch Synthstation 25: http://www.ekomusicgroup.com/viewdoc.asp?co_id=80735
COME SI PRESENTA SYNTHSTATION APP VERSIONE 3.0
Nella precedente versione, in ogni finestra dell’applicazione si aveva a disposizione un tasto “Menù”, il quale, una volta premuto, faceva comparire un pop-up con 12 tasti utili ad accedere alle rispettive finestre di editing. Nella versione 3.0 troviamo invece 5 tasti che sovrastano sempre le varie finestre dell’app, che sono ora 5: Perform, Drum Edit, Synth Edit, Grid Edit e Utility. Nella parte alta della schermata sono disponibili i tasti poc’anzi elencati, due potenziometri rispettivamente dedicati al volume del metronomo e alla regolazione dello Swing, la sezione di trasporto (play, stop, record, avanti e indietro veloce), un display che mostra la velocità in BPM e il tasto TAP. La regolazione dei BPM può essere fatta tramite la funzione TAP (colpendo a tempo l’icona omonima), oppure con la punta delle dita: spostandoci verso destra aumenteremo la velocità, verso sinistra la diminuiremo.
FINESTRA PERFORMANCE
Questa è la finestra principale dell’app SynthStation, nella quale avremo accesso alle funzioni e ai parametri essenziali delle varie parti. Per parti si intendono i vari strumenti utilizzabili contemporaneamente. L’applicazione AKAI PRO SynthStation dispone di un motore sonoro multi-timbrico a 4 parti: una drum e 3 synth, di cui una polifonica e le altre due monofoniche. Nell’angolo in alto a sinistra della vista “Perform” troviamo il mixer, nel quale potremo intervenire individualmente sul volume delle singole parti e sul master tramite i rispettivi fader. Sopra ogni fader è collocato un potenziometro che serve a dosare l’intervento dell’effetto sulla parte. Per selezionare e modificare i parametri dell’effetto basta passare il dito sull’icona “Effect”. Fatto ciò, l’area dedicata alla visualizzazione del mixer verrà sostituita da quella “Effect”, nella quale potremo selezionare/applicare uno dei 4 effetti disponibili (delay, flanger, phaser, o chorus), per poi modificarne all’occorrenza i parametri. Sotto l’area mixer/effect troviamo quella “Drum Kit” costituita da 9 pad virtuali (ognuno dei quali riproduce un suono) e da un display che mostra il nome del kit caricato affiancato da due frecce che consentono di scorrere tra i preset. Toccando il display ci apparirà il menù che elenca i vari drum kit disponibili e caricabili sui pad. Abbiamo poi le tre sezioni dedicate alle parti di synth, ognuna delle quali offre (partendo dall’alto) un pad X/Y per il controllo esemplificato di due parametri selezionabili (per i dettagli vedi capitolo “Synth Edit”), che può essere sostituito da un controllo in stile “joystick”. Il display che mostra il nome della patch (suono) caricato nel synth, se premuto fa comparire l’elenco dei preset (suoni) disponibili e caricabili nella parte synth. Abbiamo poi un’icona “power”, la quale se attivata (si colora di celeste) consente di suonare la parte tramite tastiera. Molto completa la sezione di editing per l’arpeggiatore. Oltre all’attivazione (Arp ON) e all’Arp Latch, quest’ultimo se attivato mantiene l’arpeggio in riproduzione anche quando togliamo le dita dalla tastiera, sono disponibili le 5 modalità (up, down, inclusive, exclusive e random), 5 divisioni metriche (1/2, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32) e 4 range per decidere l’estensione dell’arpeggio sulle ottave. Tutti questi parametri elencati sono selezionabili dall’utente e sono individualmente disponibili per ciascuna parte synth. Nell’area compresa tra le parti synth e i tasti di trasporto abbiamo due display rispettivamente dedicati alla selezione/caricamento della song e delle sequenze comprese nella song. SynthStation app dispone infatti di un sequencer integrato, con tanto di finestra piano roll, che affronteremo nel dettaglio in un capitolo dedicato. Le Song sono costruite mediante la successione di più sequenze.
LA TASTIERA NEL TOUCH SCREEN
Alla base della schermata dell’applicazione troviamo la tastiera che ci permette, sfruttando il touch screen dell’iPad, di suonare le varie parti selezionate. Come classico nelle app musicali per iPad, si percepisce una leggera latenza: in parole povere il colpo del dito sul touch screen si sente alcuni ms prima rispetto alla riproduzione del suono. La tastiera touch dell’app Synthstation può essere visualizzata/suonata in due differenti dimensioni: a due, oppure a tre ottave. Lavorando con un’estensione di 2 ottave avremo naturalmente dei tasti più grandi. Per variare la dimensione/estensione della tastiera basterà toccare due volte con il dito la tastiera in miniatura riportata appena sopra. Sempre da questa tastiera in miniatura sarà possibile applicare la funzione traspose per selezionare/raggiungere tutte le 8 ottave suonabili dalle nostre parti synth. Sulla sinistra abbiamo le rappresentazioni virtuali (funzionanti) delle ruote per il pitch bending e la modulation.
N.B: La leggera latenza percepibile suonando dal touch screen dell’iPad scompare nel momento in cui si utilizza una tastiera MIDI fisica, come la dedicata AKAI Professional SynthStation 49.
DRUM EDIT
In questa finestra dell’app SynthStation troviamo le impostazioni per i 9 pad sui quali sono assegnati 9 differenti suoni, i quali compongono un kit: un “drum kit”. La schermata mostra un rullo virtuale per la selezione del kit, affiancato dai 9 pad utili alla riproduzione dei singoli suoni ad essi assegnati e una sezione dedicata all’intonazione di ogni singolo suono assegnato ai pad. In detta sezione sono rappresentati 9 potenziometri rotativi virtuali per il controllo del pitch (intonazione) operanti nel range di +/- 12 (un’ottava) con una risoluzione a step di semitono. Alla base della schermata fa bella mostra di se il mixer della sezione drum, con i suoi 9 fader e 9 controlli pan.
SEZIONE SYNTH EDIT
Esteticamente la più accattivante, nella quale avremo a portata di tocco tutte le funzioni delle tre parti synth. Ognuna delle parti synth dispone di 3 oscillatori, filtro multimodo, varie opzioni di modulazione, inviluppo ADSR, ecc.. Per illustrarvi questa finestra parto dall’angolo in alto a destra, dove vi è la sezione che comprende i tre pulsanti Poly, Mono 1 e Mono 2 rispettivamente dedicati alla selezione della parte sulla quale si vuole intervenire. Selezionata la parte, potremo caricare/cambiare il preset (suono) mediante la voce “Sound”. Ora passiamo alla catena di sintesi disponibile sulla parte selezionata, che ci porta sulla sinistra della schermata dell’app, nella quale vi è una classica sezione di generazione sonora in stile synth analogico (sintesi sottrattiva). Qui abbiamo tre differenti pulsanti “Oscillator” (1, 2 e 3) dedicati rispettivamente al richiamo e alla visualizzazione dei parametri di editing dei singoli oscillatori disponibili su ciascuna parte. Ogni oscillatore dispone di 4 forme d’onda selezionabili mediante un fader (sinusoidale, triangolare, quadra e dente di sega salente) e di un fader per la regolazione dell’intensità della modulazione di larghezza d’impulso (PWM). Abbiamo poi i classici controlli di intonazione per ottava, semitoni e fine (centesimi di semitono), e tre potenziometri per dosare la modulazione dell’oscillatore da sorgenti quali LFO, inviluppo e PWM. Continuando troviamo il mixer, nel quale potremo regolare il volume di ogni singolo oscillatore, applicare e controllare l’influenza di un ring modulator e di un generatore di rumore (rosa o bianco). Proseguendo verso destra abbiamo la sezione di filtraggio, nella quale potremo applicare uno dei 4 filtri disponibili: passa basso a 4 poli, o a 2 poli, passa banda, oppure un passa alte. Sul filtro selezionato potremo intervenire mediante i parametri di cut-off, risonanza, drive, e con varie sorgenti di modulazione: inviluppo, LFO, key track e velocity to filter. Quest’ultimo modula l’intervento del filtro utilizzando come sorgente la dinamica di esecuzione delle note, pertanto sarà utile solo quando si utilizza una tastiera MIDI con tasti sensibili alla velocity e non funzionerà utilizzando il touch screen dei device iOS. Proseguendo nel nostro viaggio illustrativo tra i parametri di editing delle parti synth incontriamo i due inviluppi ADSR. Uno impiegabile come sorgente di modulazione per più destinazioni (oscillatori e/o filtro) e un altro utile al controllo dell’ampiezza del suono generato. Su quest’ultimo sono collocati i potenziometri per il controllo del volume e del pan. In questa schermata è inoltre possibile assegnare i due parametri agli assi X/Y del touch pad e/o joystick. La lista dei parametri assegnabili e controllabili dagli assi X/Y comprende: cut off, risonanza, inviluppo del filtro, decay, pitch, rate dell’LFO, modulazione dell’LFO sul filtro e su intonazione, ampiezza. L’LFO disponibile individualmente su ogni parte può generare onde di modulazione dalla forma selezionabile tra sinusoidale, dente di sega salente e discendente, quadra con due shape differenti e random. L’utente potrà inoltre assegnare un parametro da gestire tramite la modulation wheel, scegliendo tra cut-off del filtro, intonazione (di ogni singolo oscillatore o generale della parte) e vibrato basato sull’intervento dell’LFO. Interessante la funzione “legato”, la quale oltre ai classici swtich on/off e potenziometro “glide” consente di impostare la scala eseguita durante il glissato: cromatica, minore, maggiore, armonica, pentatonica maggiore e minore, e arabica. Vi è poi un parametro Global Tuning che agisce contemporaneamente su tutte e tre le parti synth.
SCHERMATA GRID EDIT
Ecco la sezione dell’app dedicata al sequencer, il quale opera con una risoluzione a step di sedicesimi. Qui troviamo due aree, una superiore dedicata alla piano roll delle parti synth, e una nella parte bassa dello schermo dedicata alla stesura della base ritmica. Il sequencer è molto intuitivo, grazie ad una griglia ben visibile che consente di identificare velocemente il punto nel quale posizionare le note. I quarti sono evidenziati da una riga verticale continua: rossa per la parte synth polifonica, celeste per la parte synth mono 1, verde per quella mono 2 e grigia per la parte drum. I sedicesimi sono invece identificabili grazie alle linee tratteggiate. Le sequenze possono avere una durata di 1, 2, 4, o 8 misure, selezionabile mediante 4 icone dedicate (Meausures). La schermata mostra un massimo di due misure, per visualizzare tutte le misure che compongono la sequenza si utilizzano i pulsanti “Next” e “Prev”. Per quanto concerne la parte drum abbiamo nove righe che corrispondono ai 9 pad, per le parti synth sulla sinistra dello schermo è invece disponibile una piano roll. Per scorrere in verticale, e quindi visualizzare tutte le note della piano roll, basta spostarla verso l’alto o verso il basso con la punta di un dito. Ogni nota, identificabile da un pallino, può essere creata o cancellata toccandola. Per le parti synth, potremo variare la lunghezza delle note spostandoci con il dito verso destra, o sinistra.
UTILITY
Nell’ultima sezione dell’app Synthstation by AKAI Professional troviamo varie funzioni generali impostabili dall’utente, come il TAP Tempo e il metronomo, alcune utilità come l’About, per verificare la versione dell’app installata, e l’Help, per visualizzare il manuale. In questa finestra è inoltre disponibile la funzione di registrazione, la quale permette di creare un file .Wav e uno MIDI delle performance eseguite con l’applicazione. Avviata la registrazione, potremo cambiare finestra dell’app senza che la registrazione venga interrotta. Questo permette di applicare modifiche in real time alla nostra performance/sequenza che stiamo registrando. Per accedere ai file .Wav e MIDI registrati basterà digitare l’indirizzo IP indicato in fondo alla schermata “Utility” nel browser di un computer connesso alla stessa rete Wireless dell’iPad, o iPhone.
CONCLUSIONI
La grafica è molto accattivante, si lavora meglio e più velocemente rispetto alle versioni precedenti. La sezione “Synth Edit” è molto curata nei dettagli, ricca di parametri, alcuni davvero interessanti e invidiabili da più blasonati virtual instruments. Anche se di qualità superiore rispetto alla media, la dotazione di preset è un po’ troppo “elettronico/old style” per i miei gusti, ma mediante i numerosi parametri, le funzioni e gli effetti disponibili sarà facile riprodurre varie timbriche che sappiano accontentare anche i più esigenti. Modulazioni varie, arpeggiatori e i mini touch pad/joystick X/Y renderanno senza dubbio divertente la vostra esperienza sonora con l’app Synthstation.
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Per acquistare la tastiera hardware con dock iPad AKAI PRO Synthstation 49: http://www.ekomusicgroup.com/viewdoc.asp?co_id=84849
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