LETHAL AUDIO LETHAL VIRTUAL INSTRUMENT

Recensione Lethal Audio Lethal a cura di Federico Simonazzi, Alar's Recording Studio - Virtual Instrument plug-in VST, AU e AAX per musica EDM

Lethal è un potente virtual instrument wavetable based prodotto dall’azienda Australiana Lethal Audio sviluppato mediante i CWI toolkits della Cwitec, una software house Svedese con sede in Stoccolma, che si occupa di librerie e componenti DSP multipiattaforma per applicazioni audio e musicali. Lethal è disponibile nei formati plug-in VST e AAX per i software DAW operanti in ambiente Windows PC, e VST, AU e AAX per i sistemi operativi MacOS. Potrete pertanto utilizzare Lethal nei seguenti software: Ableton Live, Steinberg Cubase, Apple Logic Pro X, Cakewalk Sonar (dalla versione 8 in poi), Image-Line FL Studio, Acoustica Mixcraft, Presonus Studio One dalla versione 2 in poi e con Pro Tools versione 11 o successive. L’acquisto del plug-in è effettuabile esclusivamente on-line sul sito del produttore al prezzo di 199 Dollari Statunitensi e include tutti gli Expansion Pack realizzati fino al 30 Giugno 2017; tutti i download insieme al numero seriale della licenza acquisita saranno reperibili all’interno dell’account utente creato durante la procedura di acquisto. Non è richiesta nessuna protezione hardware, ovvero chiavette USB, e possiamo utilizzare questo plug-in su due computer visto che sono due le attivazioni (via web) usufruibili in contemporanea. All’occorrenza è possibile disattivare l’autorizzazione nella sezione “System” di Lethal, per poterlo così utilizzare/autorizzare su differenti computer. Lethal si compone del file di installazione del plug-in (circa 12MB) e della Core Library da circa 5GB, più altre librerie (dette Expansion Pack) di cui vi parlo in un capitolo dedicato di questa mia recensione. Tutti gli installer disponibili nei formati MacOS e Windows sono scaricabili come accennato in precedenza dal vostro account utente sul sito del produttore: https://www.lethalaudio.com/downloads

INTERFACCIA DEL PLUG-IN LETHAL
Ciò che contraddistingue Lethal da altri strumenti virtuali analoghi è l’interfaccia estremamente esemplificata che garantisce un’immediata interazione tra l’utente e i parametri del plug-in: tutto è visibile, direttamente accessibile e ben predisposto, nessun sotto menù. All’apertura dello strumento nella parte centrale della finestra troviamo il browser suddiviso in tre colonne: Library, Category e Preset. Nella prima colonna si selezionerà quindi l’espansione di suoni, per poi passare alla selezione della categoria e quindi del preset. Possiamo muoverci all’interno del browser con il mouse, mentre con i tasti freccia della tastiera potremo scorrere su e giù all’interno delle colonne, ma non ci sarà possibile passare da una colonna all’altra. Il preset si carica con un doppio di click di mouse, oppure, una volta selezionato, premendo il tasto invio. In testa al browser abbiamo il campo per effettuare una ricerca testuale, quindi per filtrare e far comparire nella terza colonna tutti i preset coerenti con il testo digitato. Questa ricerca viene effettuata nell’intera libreria di Lethal. Potremo distinguere le categorie alle quali appartengono i preset elencati grazie al prefisso identificavo “X00-” che precede il nome degli stessi. Lo “00” verrà sostituito dal numero della libreria, ad esempio: X03 per l’espansione Trance, X09 per quella Trap, X01 Hip-Hop, e così via. Quando manca il prefisso significa che il preset fa parte della “Core Library”. Sotto le tre colonne del browser vi è un campo testuale che riporta il nome del preset, modificabile all’occorrenza, con una stella alla sua sinistra che se cliccata aggiunge lo stesso all’elenco favoriti. Sulla destra abbiamo invece un’icona per salvare il preset nella “User Library” e due frecce per scorrere/caricare a colpi di click i preset presenti nella categoria selezionata.

FOTO GALLERY LETHAL BY LETHAL AUDIO


Sotto al Browser vi sono 6 tab: Library (browser), Arp (arpeggiatore), TG (trance gate), FX (effetti), Source (impostazioni generali) e quella System nella quale troviamo le informazioni di copyright, l’identificativo della versione installata, l’elenco delle librerie installate e il pulsante “Deactivate License” per liberare la licenza, quindi poterla utilizzare su un ulteriore computer. Approfondiremo le sezioni accessibili cliccando su questi tab nei capitoli ad esse dedicati. La colonna di sinistra di Lethal comprende le tre sezioni Amp, Filter e Pitch, ognuna fornita dei rispettivi parametri di intervento e di sorgenti di modulazione dedicate. In sostanza, partendo dal basso verso l’alto, ritroviamo la classica catena di moduli reperibile in qualsiasi synth. La distinzione rispetto ad un sintetizzatore è che, trattandosi di un Rompler, in Lethal non avremo possibilità di modificare ed intervenire sulle forme d’onda originarie costituenti il suono. La colonna di destra ospita la sezione “Core FX” con ulteriori parametri di editing che scopriremo addentrandoci nel percorso di processing del segnale. Dalla versione 1.0.7 è stato introdotto il MIDI Learn, che consente un’agevole assegnazione ad ogni parametro presente nel plug-in di controlli fisici, quali pulsanti, fader o altri potenziometri che trasmettono messaggi di MIDI Control Change presenti in un controller hardware. Basterà cliccare con il tasto destro sul parametro, per poi selezionare “MIDI Listen” e quindi muovere il potenziometro del nostro controller affinché l’associazione venga confermata. 

Sito Web del produttore: https://www.lethalaudio.com
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ESPANSIONI (LIBRERIE DI SUONI)
La Core Library raccolta in un installer da 5GB contiene 1100 strumenti e 2140 preset di batterie e percussioni. Troviamo tutto l’indispensabile per i generi musicali Pop commerciale, House, Hip-Hop, Trance, House, Techno e EDM Bigroom. La dotazione di preset, ovvero la wavetable di Lethal, si espande mediante apposite espansioni realizzate dallo stesso produttore. Queste sono dedicate a specifiche famiglie di strumenti, ad esempio citiamo quella “Piano & Keys”, oppure a librerie complete programmate per coprire le esigenze di specifici generi musicali.

TABELLA RIASSUNTIVA DELLE ESPANSIONI DISPONIBILI PER LETHAL
(aggiornata a Dicembre 2017)

NOME DELL’ESPANSIONE

DIMENSIONI

INSTRUMENT

BATTERIE, PERCUSSIONI, FX

X01 HIP HOP

2.5 GB

243

460

X02 EDM

2.2 GB

197

260

X03 TRANCE

2.5 GB

225

450

X04 AMBIENCE & CINEMATIC

751 MB

160 tappeti, ambientazioni ed effetti

X05 COMMERCIAL

1.3 GB

150

200

X06 TECH

771,3 MB

142

420

X07 KILLER STABS

236.3 MB

108 Stabs, hit di fiati ed effetti

X08 PROGRESSIVE

2.5 GB

212

600

X09 TRAP

2.5 GB

214

640

X10 PIANO & KEYS

779.3 MB

25 pianoforti e 52 suoni di tastiera

X11 PSY TRANCE

3.1 GB

220

808

X12 CHIPTUNE 1.1GB 212 546
Expansion Pack 2017/18 (abbonamento annuale)
X13 DEEP HOUSE 2.7GB 218 400
X14 DANCE POP 2.5GB 212 760
X15 MODERN VINTAGE 2.5GB 170  
X16 FUTURE BASS 3.2GB 226 600
X17 HIP HOP 2 2.2GB 214 720
X18 BELLS 870MB 145  

Consulta sul sito del produttore l'elenco e le demo delle espansioni: clicca qui

EDITING DELLA PATCH
In quanto ROMpler, Lethal non dispone di una sezione di generazione sonora e dei relativi parametri, ma consente il caricamento di un preset della sua libreria, sul quale potremo intervenire con i parametri di editing che siamo soliti trovare in un sintetizzatore. Sulla sinistra partendo dal basso troviamo il modulo Pitch per agire sull’intonazione del suono in modo fisso, variando il parametro “Tune” che opera nel range +/-4800 centesimi di semitono (+/-4 ottave), oppure modulando nel tempo la variazione di pitch assegnabile dal potenziometro “Amount” programmando il dedicato inviluppo ADSR. Ulteriori sorgenti di modulazione disponibili sono il key tracking e la velocity (per i dettagli consulta il mio articolo dedicato alle tastiere e pad controller MIDI: clicca qui). Come negli altri due moduli che vedremo a seguire, il Pitch dispone di un LFO indipendente. Il Filtro di Lethal è un multimodo, che ci permette di selezionare uno dei 7 filtri disponibili: passa basso, passa alte, passa banda, notch, basse o alte shelving, oppure peak. Su ogni filtro potremo selezionare la pendenza optando per una delle tre disponibili (6, 12 o 24dB) e intervenire con i parametri di cut off, risonanza e drive. L’intervento del filtro è modulabile mediante le sorgenti dedicate quali inviluppo ADSR, LFO, velocity e key tracking. A proposito, mi preme rispondere ad una domanda sempre più frequente: “Perché il cutoff del filtro di Lethal su alcuni suoni sembra non funzionare, oppure si comporta in modo anomalo?” Tranquilli, non si tratta di un problema, sono normali impostazioni di modulazione applicate dal sound designer che ha programmato il preset. Basterà portare il potenziometro “Amount” dell’inviluppo di modulazione sullo “0” e vedrete che magicamente il filtro tornerà a comportarsi come vi aspettate. Il modulo AMP, oltre ai classici parametri ADSR per disegnare l’ampiezza della forma d’onda nel tempo, ci mette a disposizione i due potenziometri Vel e Amp rispettivamente dedicati all’impostazione della sensibilità al messaggio di velocity MIDI e al controllo del gain. Un consiglio che mi permetto di dare ai meno esperti che producono musica EDM, Hip-Hop, o Pop elettronico e compongono registrando da una tastiera MIDI: sui suoni usati per le parti predominanti del vostro brano, come lead e bassi, suggerisco di portare il potenziometro VEL in posizione zero. Il “volume” del suono può essere inoltre modulato tramite un LFO. Gli LFO disponibili su pitch, filtro e amp sono in grado di generare una forma d’onda selezionabile tra triangolare, sinusoidale, dente di sega, quadra oppure intervenire in modo esponenziale (Exp), dispongono di un Rate variabile in Hz o ad intervalli ritmici (attivando l’opzione “Beat”) da 16/1 fino a 1/128, puntati e terzinati inclusi. L’LFO può essere sincronizzato al punto di trigger della nota (Sync) e con i parametri Pos e Fade In possiamo regolarne l’entrata in azione. All’interno del tab “CRV” si modificano le curve di intervento dei parametri di attacco, decadimento e rilascio degli inviluppi.

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CORE FX
Così è stata battezzata la sezione sulla destra, nella quale troviamo numerosi parametri e funzioni, tra cui un generatore di rumore configurabile dai parametri Type (rosa, bianco, blu) e Amount (volume). Questa scelta di posizionare il modulo Noise a parte rispetto il percorso classico di sintesi (generazione/filtro/inviluppo) potrebbe spiazzare, ma si tratta di una collocazione esclusivamente estetica, in quanto il percorso del segnale generato confluisce come di consueto nel filtro, poi nell’amp. Non potendo intervenire in modo indipendente sul volume del suono caricato dalla libreria, il generatore di noise non potrà essere utilizzato da solo, ad esempio nella genesi di effetti upriser e downriser, ma esclusivamente come elemento aggiuntivo, miscelato al suono del preset. Nel campo Unison possiamo incrementare (fino ad 8) il numero di voci generate in contemporanea, quindi moltiplicare la forma d’onda del suono originale fino ad 8 volte, per poi intervenire con il parametro Detune qualora volessimo creare un suono più corposo, più “largo” o, come spesso si usa dire volgarmente, “ciccione”. Abbiamo un generatore di Vibrato e lo Stereo Expand, che serve ad ampliare l’immagine stereo intervenendo sui due parametri Delay (ritardo tra canale destro e sinistro) e Width (0/200%), Drive e Shine; quest’ultimo è un enfatizzatore degli ipertoni che serve a dare maggior brillantezza al suono. Mi preme ricordarvi di non esagerare in particolare con lo Stereo Expand e lo Shine, ma di dosarli con parsimonia, evitando - specialmente con il primo - di intervenire su suoni collocati nel registro basso e dal ruolo importante nella nostra produzione. Inusuale quanto interessante il parametro “Dir”, che consente all’occorrenza di riprodurre al contrario il suono caricato dalla libreria. Nel campo Poly possiamo configurare Lethal in modalità mono, per suonare una sola nota per volta, oppure in quella polifonica, per suonare più note in contemporanea (Max 32). Con il parametro Glide si decide la durata dell’effetto di portamento in millisecondi, in un range che va da 0 a fino a ben 38 secondi. Particolare il fatto che il Glide operi anche in modalità polifonica. Usatelo in questa configurazione con impostazioni minime su strumenti a fiato o synth brass, oppure sperimentate liberamente con settaggi più aggressivi per ottenere comportamenti insoliti. A chiudere l’elenco dei parametri e delle funzioni qui disponibili segnalo il controllo sul volume in uscita dal plug-in (Main), necessario per una corretta impostazione del gain stage della parte all’interno del nostro progetto, e il relativo led meter stereo ad 8 segmenti che mostra visivamente il livello di uscita.

PARAMETRO CHORD: BICORDI, POWER CHORD, TRIADI E QUADRICORDI
Ho omesso questo parametro nel capitolo precedente, perché ho preferito dedicargli un paragrafo a parte. Nel campo Chord possiamo decidere di riprodurre contemporaneamente più note, power chord, triadi o quadricordi suonando una sola nota (fondamentale). Le opzioni disponibili sono le seguenti:
- Note: nota singola; normale comportamento.
- 1 Oct, 2 Oct, oppure 3 Oct: suonando una nota verrà riprodotta in contemporanea la stessa nota su una delle ottave superiori. Abbiamo libertà di scelta sull’intervallo di ottava tra la nota effettivamente suonata e quella che si aggiungerà alla medesima: 1, 2 oppure 3 ottave. 
- Fifth: al suonare di una nota verrà riprodotta anche la sua quinta giusta, quindi un bicordo.
- Seventh: suonando una nota verrà contestualmente riprodotta la rispettiva settima, quindi un bicordo.
- Major: la nota suonata diventerà la fondamentale dell’accordo maggiore, quindi verranno aggiunte terza e quinta dando vita alla classica triade.
- Minor: la nota suonata diventa la fondamentale dell’accordo minore riprodotto. Una triade composta da fondamentale, terza minore e quinta.
- Maj7: la nota suonata diventa la fondamentale dell’accordo di 7a maggiore.
- MinMaj7: la nota effettivamente suonata assume il ruolo di fondamentale nell’accordo minore al quale verrà aggiunta la settima maggiore per generare un quadricordo.
- Min7: la nota suonata diventerà la fondamentale dell’accordo di settima minore, aggiungendo quindi terza minore, quinta e settima minore. 

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FOTO GALLERY SEZIONE EFFETTI DI LETHAL BY LETHAL AUDIO

ARPEGGIATORE, TRANCE GATE ED FX
I tre TAB Arp, TG e FX consentono di far comparire nella sezione centrale dello strumento le relative finestre per la programmazione di queste sezioni. Tutte e tre dispongono di un pulsante on/off e di un browser aggiuntivo indipendente per caricare configurazioni preset dei parametri. Trance Gate e Arpeggiatore offrono un tasto Reset per riportare le impostazioni ai valori originari e un tasto Hold che permette di cristallizzare il suono (freeze) nel punto della sequenza in cui verrà premuto; rilasciato il tasto Hold, arpeggio e trance gate riprenderanno la normale riproduzione. Molto comodo il fatto che entrambi non essendo collegati al suono della libreria rimangono attivi mantenendo le impostazioni invariate anche quando cambiamo il preset. Questo ci consentirà di provare l’arpeggio e/o la sequenza del trance gate con suoni differenti. L’Arpeggiatore di Lethal può essere configurato da 1 fino a 32 step (parametro Size) in modalità Up, Down, UpDown, Random oppure Poly, con un’escursione di 4 ottave e intervalli ritmici programmabili mediante il parametro Rate da 16/1 fino a 1/128, con valori puntati e terzinati inclusi. L’inserimento degli step nella finestra dell’arpeggio avviene cliccando con il tasto sinistro del mouse nei campi liberi, mentre per eliminarli basterà cliccarci sopra con il tasto destro. La presenza di uno step attivo viene illustrata con un quadratino di colore bianco. I singoli step possono essere collocati su ottave differenti (4) spostandoli semplicemente in punta di mouse sull’asse verticale; la stessa operazione con la contestuale pressione del tasto “Shift” della tastiera consentirà di variare l’intonazione dello step in semitoni (+/-11). Il valore di trasposizione applicato viene indicato nel campo alla base dello step. Per variare le velocity (banda azzurra a sviluppo verticale presente in corrispondenza di ogni step) basterà muoverci in punta di mouse sull’asse verticale mantenendo premuto il tasto “Alt” della tastiera del nostro computer. Intervenendo in punta di mouse sul punto di note off dello step potremo allungare o accorciare la sua durata. Tramite i tre parametri Lenght, Shuffle e Strum possiamo modificare il comportamento delle note generate dall’arpeggiatore, quindi agire sulla loro lunghezza, sullo sfasamento del timing delle note successive al downbeat e sullo strumming, ossia il ritardo nella riproduzione degli attacchi delle singole note che compongono l’accordo quando operiamo in modalità Poly. Il Trance Gate permette di intervenire modulando ritmicamente il livello del segnale audio generato, può essere configurato in modalità stereo per applicare il gate in modo indipendente sui canali destro e sinistro. I parametri Size e Rate offrono le stesse impostazioni già illustrate per l’arpeggiatore, mentre con i parametri Delay e Fade In potremo modulare l’entrata in azione dell’effetto gating, ritardandolo e/o addolcendone l’entrata in azione. Sono inoltre disponibili i parametri Mix (wet/dry), Width, Contour (per accentuare l’attacco) e Shuffle. La sezione FX include un processore di effetti a 6 slot, ognuno capace di ospitare uno dei 7 effetti disponibili e selezionabili dall’utente attraverso gli appositi menù: riverbero, delay, chorus, phaser, distorsore, equalizzatore e bit crusher. Massima libertà di creare, senza alcuna limitazione di sorta la nostra combinazione di effetti preferita. Ogni effetto offre parametri di editing essenziali e un broswer per la selezione dei preset. Da sottolineare, in quanto non comune per gli effetti integrati in un virtual instrument, la possibilità di caricare e/o salvare preset per ciascuno di essi. Ognuno degli slot FX dispone di pulsanti Bypass e Reset.

IMPOSTAZIONI GENERALI: IL TAB SOURCE
Qui troviamo le classiche impostazioni “Global” dello strumento, dove associare la modulation wheel o l’aftertouch a parametri quali volume, cut-off del filtro e pitch, regolandone altresì la sensibilità, impostare il range operativo della leva del pitch bend (fino ad un massimo di 4 ottave; default 2 ottave: 2400 centesimi), trasporre per semitoni (Shift), per centesimi di semitono e assegnare la polifonia massima (32 voci di default).

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CONCLUSIONI
Il paragone tra Lethal e Nexus della Canadese REFX (clicca qui) è inevitabile dato che entrambi sono ROMpler indirizzati ai generi EDM e alla musica commerciale in genere. Prima di tutto per quanto riguarda la praticità, Lethal non richiede la protezione hardware USB da molti odiata, che è invece necessaria per Nexus. Dal punto di vista sonoro Lethal a mio avviso vince per una raccolta di espansioni sonore più curata, pensando meno all’impatto immediato del suono singolo, ovvero con preset che non presentano gli artefatti spesso riscontrabili nella buona parte dei suoni di Nexus: dall’eccessiva applicazione di effetti alla stereofonia enfatizzata con i relativi problemi di fase, dall’equalizzazione che, in particolar modo nelle patch di basso, vede determinate frequenze esacerbate facendo sì che alcune note di un preset suonino molto, ma molto più forti rispetto ad altre. Tutto questo in Lethal è stato evitato, con un trattamento meticoloso dei sample che costituiscono la wavetable. Nexus d’altro canto ha a suo favore la sezione “Mix”, che consente di intervenire sui parametri basilari (mute, volume, pan, intonazione) delle varie forme d’onda che costituiscono i preset composti da più campioni in layer (fino a max di 16), cosa non possibile in Lethal che vede i preset della propria wavetable comparire come un unico sample, senza possibilità di interazione sugli eventuali layer. Nexus può contare su una libreria di suoni molto più estesa e su un manuale on-line molto dettagliato, mentre - ahinoi - di un manuale d’uso di Lethal non vi è alcuna traccia. L’interfaccia utente di Lethal è ordinata e comprensibile, nonostante le numerose funzioni che abbiamo avuto modo di conoscere insieme in questa mia recensione. Lethal si proietta oltre il classico bacino di utenza al quale questa tipologia di strumenti solitamente si rivolge, vista la presenza di un buon numero di parametri di editing e modulazione associati ad una libreria sonora tra le migliori presenti in commercio per la musica EDM, che insieme costituiscono un sintetizzatore versatile. Per nulla avido di risorse, con Lethal è possibile aprire numerose istanze nei vari software DAW. Chi volesse provare un assaggio di questo strumento virtuale può usufruire della demo comprensiva di una libreria da 100 preset, senza limitazioni, la quale è scaricabile gratuitamente previa compilazione dell’apposito form disponibile sul sito web del produttore https://www.lethalaudio.com

LETHAL AUDIO LETHAL ALL’ALAR’S RECORDING STUDIO

alar-recording-studio-from-dx-250All'Alar's Recording Studio, Lethal è disponibile per tutti i clienti e per gli allievi dei nostri corsi di produzione musicale e computer music. All'Alar' Recording troverai una piattaforma UAD-2 con 12 DSP composta da due Universal Audio Apollo 16 e da una UAD2 Satellite QUAD, con più 100 plug-in che rappresentano lo stato dell’arte nell’emulazione di apparecchiature analogiche storiche (processori di segnale, equalizzatori, compressori, limiter, riverberi, delay, ecc..) utilizzabili su tutte le registrazioni, produzioni, mixaggi e mastering dei clienti dello studio e per tutti coloro che partecipano ai nostri corsi di computer music, fonico e produzione musicale. Non solo Universal Audio UAD, presso il nostro studio sono disponibili numerosi channel-strip analogici (Millenia, Avalon, API, Universal Audio, Tube Tech), pre-amplificatori a stato solido e valvolari, per un totale di ben 48 ingressi tutti pre-amplificati e con conversione A/D allo stato dell’arte. Troverai inoltre Waves Mercury Bundle e SSL 4000 Collection, Komplete Ultimate della Native Instruments, Izotope Ozone Advanced, Melodyne, reFX NEXUS 2, Lethal, Sylenth 1, etc..


4 commenti

  • Sergio

    inviato da Sergio

    Lunedì, 10 Luglio 2017 10:10

    Molto bello!

    Rapporto
  • Davide

    inviato da Davide

    Lunedì, 19 Giugno 2017 12:02

    Non ero a conoscenza di questo plug-in, lo trovo molto interessante e anche le demo che ho sentito sono ottime.

    Rapporto
  • Andrea

    inviato da Andrea

    Sabato, 03 Giugno 2017 22:04

    Il manuale non serve più, grande! Con questo articolo mi sono chiare tante funzioni che pur possedendo Lethal da un paio di mesi non avevo ben capito.

    Rapporto
  • Michael

    inviato da Michael

    Sabato, 03 Giugno 2017 17:20

    Caro Federico, ogni volta che leggo un tuo articolo rimango impressionato dalla tua passione, per questo colgo l'occasione per farti i complimenti.

    Rapporto

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