Davide Dileo, conosciuto ai più come Boosta è musicista, tastierista e co-fondatore dei Subsonica: 11 anni per quasi 600 concerti, 4 dischi in studio di cui tre platino e chissà cos'altro. Produttore e DJ sempre in movimento tra studi di registrazione e consolle è anche scrittore, con due libri all'attivo, un terzo in arrivo e un film da sceneggiare. “Anni di shopping compulsivo mi hanno portato ad accumulare un'infinità di strumenti vintage e moderni, utili e anche non. In ordine sparso: Arp Quadra, Juno 106, Jupiter 4, Korg Trident (2), Prophet 5, TR808, TR707, 3 Roland JD800, 2 Supernova, Access Virus, Roland JV1080, Akai 1000, Akai 5000, Akai MPC2500, Alesis Micron, Orbit, Korg Radias, 3/4 Korg Electribe di tutti i colori, un MicroKorg. Un paio di Gibson (SG e Les Paul) con i miei stessi anni sulle spalle (32), poi qualche ampli e il mio mezza coda Kawai adorato.”
Quali sono gli strumenti che prediligi in studio di registrazione, quelli che ti permettono di esprimerti al meglio dal vivo, e quali credi potrebbero rappresentare il futuro?
“Ultimamente il mio set-up da studio è Korg dipendente: Radias e MicroKorg su tutti. Il futuro è comunque sempre sull’hardware: trovo insopportabile manovrare tastiere fatte di pixel su uno schermo.”
Potresti illustrarci le fasi di produzione di uno dei tuoi ultimi brani?
“Per ciò che riguarda la musica elettronica parto quasi sempre da una cassa e aspetto di trovare un BPM andando su e giù con il cursore. Nell'arco di pochi minuti comincio a disegnarmi in testa un riff o un giro di basso prima ancora di mettere le mani sulla tastiera. Ho una patch base sul Radias e inizio dal basso. Cerco di fare subito una stesura basso e batteria, poi comincio a creare spazi e parti "b".
Qualche aneddoto legato ad una produzione del passato, non so un suono, o un effetto nato in modo particolare?
“ In tanti anni di lavoro in studio i ricordi vanno a quando ero più piccolo. Ancora adesso usiamo analogico e digitale e tanti sono i ricordi legati a suoni 'casuali'. La prima volta che a 18 anni sono andato in giro con un Nagra e un microfono per il centro di Torino a riprendere il suono del tram sulle rotaie mi ha fatto sentire veramente bene. Poi tutte le volte che toccavamo il nastro, tagliando e pacioccando sul due pollici erano veramente altri tempi... solo 10 anni fa.”
Pensa che non molto tempo fa in stazione a Milano ho visto un Giapponese fare lo stesso, con Nagra, microfono e cuffie girava qua e la ad immagazzinare su nastro i suoni della Stazione Centrale… Ok, ok, torniamo a noi… Parlaci un po’ dei tuoi ultimi progetti discografici e di quello/i che stai confezionando per il futuro.
“Ci sono alcune produzioni appena uscite: “Dance is dead” su Mantra, “Jump on a silk black flow” per l’etichetta Ocean Dark e “Libra vanity” per la Makin'. Alcuni remix tra cui quelli internazionali per Ayo, Hilary Duff e Darewaisies, senza dimenticare la scrittura del nuovo disco dei Subsonica.”
Il mondo degli strumenti per DJ si sta rivoluzionando puntando verso il software e le memorie di massa, cosa ne pensi?
“Lavoro con quel poco che conosco, ma lo conosco molto bene. Un po' restio alle novità cerco di usare al meglio quello che conosco”.
Come si sviluppano i tuoi DJ-Set live, che tipo di esibizione proponi?
“Una passeggiata nell'elettronica da ballo direi.”
Un enorme grazie a Boosta. Da questa intervista otteniamo un ritratto 'tradizionalista' di Davide, un amante della fisicità delle cose e soprattutto un portatore sano di una creatività che riesce a far sfociare in progetti concreti in vari ambiti. Boosta è attualmente uno dei DJ più richiesto dalle piste da ballo nostrane, nonché un remixer e produttore che si fa apprezzare oltre confine. Per consultare il calendario delle date e avere ulteriori info su Boosta, visitate i link a corredo dell'intervista.