Consueto aggiornamento agostano per la piattaforma UAD, le interfacce Apollo, Arrow e le schede acceleratrici Satellite della Universal Audio, che introduce alcune novità nella Software Console quali il Channel DSP Pairing per aumentare il numero di plug-in applicabili sui canali di ingresso e l’estensione della corsa dei fader di ben +12dB di gain. Sul fronte plug-in arriva la UA Tube Compressor Collection con i compressori 175B & 176 modellati sui rari processori hardware prodotti nel 1960 da Bill Putnam, che furono precursori del più noto 1176LN nonché i primi limiter valvolari progettati per le esigenze dello studio di registrazione. Per i possessori del microfono Townsend Labs Sphere si segnala l’introduzione di 10 nuove emulazioni di microfoni, che portano ad un totale di 30 i microfoni simulabili all’interno del plug-in disponibile oltre che per UAD-2 anche in formato nativo (VST, AU, AAX) e AAX per i sistemi DSP Avid Pro Tools HDX. L’aggiornamento 9.10 del software UAD include i firmware update per le interfacce e le schede acceleratici della Universal Audio; aggiornamento da applicarsi in fase di installazione seguendo le indicazioni riportate sullo schermo. Il 26 Agosto l’Universal Audio ha poi pubblicato un ulteriore update 9.10.1 che risolve i seguenti bug riscontrati nella 9.10: rumore indesiderato generato dall’AMS RMX16 quando applicato su un canale AUX della console, notifiche errate relative agli update nel Pannello System Info e problemi nella visualizzazione dei plug-in in ambiente Windows e nei 175B/176 su MacOs.
MIGLIOR ALLOCAZIONE DSP PER GLI INSERT DEGLI INGRESSIIl Channel DSP Pairing consiste nella possibilità di liberare potenza di calcolo disattivando i canali Virtual, per allocarla ai vari plug-in che andremo a caricare sui canali di ingresso, distribuendo automaticamente e in modo efficiente sui DSP i vari processi di calcolo. In pratica, questa funzione non incrementa le prestazioni generali e non consente ad un singolo plug-in di sfruttare due DSP, bensì permette di raddoppiare la potenza di calcolo in tempo reale disponibile sugli insert di un singolo canale della console al quale verranno destinati due DSP accoppiati. Dalla versione 9.10, questa funzione è attiva di default, pertanto se si volessero riattivare, quindi visualizzare tutti i canali Virtual (inclusi eventuali plug-in caricati su di essi e le relative impostazioni) si dovrà procedere alla configurazione seguendo il percorso Console Settings>Hardware Panel>Options Column. Questa impostazione fa parte dei settaggi di ogni singola sessione, quindi viene salvata all’interno del relativo file, non è pertanto un parametro globale come gli altri che abbiamo finora conosciuto per quanto riguarda le impostazioni relative all’hardware disponibili nella software console.
Il Channel DSP Pairing non è naturalmente disponibile sulle interfacce equipaggiate di un singolo DSP, quali la Arrow (clicca qui per info) o la Apollo Twin SOLO (clicca qui per info). Non viene inoltre contemplato dalle Apollo connesse via Firewire, sui canali Aux e Talkback e quando si opera a frequenze di campionamento di 176.4 e 192 kHz. Trattandosi di una funzione destinata al processing in tempo reale sugli insert degli ingressi audio, questa non è disponibile nelle schede acceleratrici e non è usufruibile sui plug-in UAD in uso nei software DAW, ma è ad esclusivo appannaggio delle interfacce Apollo. In una configurazione composta da più interfacce Apollo connesse ad un unico sistema, come quella presente presso l’Alar’s Recording Studio (clicca qui per info), le impostazioni Channel DSP Pairing sono disponibili su ogni singola unità, quindi è possibile accoppiare i DSP solo quando questi risiedono nella medesima interfaccia.
Oltre al DSP Pairing, la Software Console può ora contare su 12dB di gain aggiuntivi disponibili su ogni fader del mixer ed è stata oggetto di varie ottimizzazioni. Senza dubbio l’introduzione di questo guadagno extra sui singoli canali sarà ben apprezzata da chi opera in studi di registrazione professionali, con diverse apparecchiature hardware esterne, da chi applica un corretto gain staging all’interno del software DAW, da chi utilizza le interfacce nelle performance live e per tutti coloro che registrano gruppi musicali dato che si potrà comodamente e rapidamente incrementare all’occorrenza il volume di ascolto senza inficiare quello di registrazione. Il doppio click sull’etichetta di un canale non modifica più i canali adiacenti, il numero di Bus di Cue non sballa all’apertura di una sessione e i fader cue dell’Aux 2 seguono ora le impostazioni adeguate quando i canali analogici 1 e 2 sono linkati. La matrice di I/O non mostra più come attivi i canali digitali che sono invece inattivi e i preset dei Channel Strip salvati senza plug-in Unison vengono ora richiamati in modo corretto.
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UA 175B & 176 TUBE COMPRESSOR COLLECTIONI compressori Universal Audio 175B e 176 vennero introdotti sul mercato nei primi anni ’60 in una tiratura di circa 1000 pezzi e furono i primi limiter pensati per l’uso in studio di registrazione, con tempi di attacco e di rilascio gestibili individualmente: una cosa non usuale all’epoca dato che si commercializzavano limiter pensati per lo più per il broadcast. Per questo motivo i leggendari studi United/Western e Sunset Sound (tutt’ora dotato di un rack di 176s) si attrezzarono subito di questo strumento. Predecessori del noto 1176LN, queste due rare unità progettate da Bill Putnam Sr, fondatore dell’azienda americana e pioniere nel mondo delle tecnologie audio per la registrazione, vennero e sono tuttora apprezzate per l’estrema capacità di riduzione del guadagno, la particolare “pastosità” valvolare e l’attacco rapido, oltre che per la manifattura pregiata e i componenti in classe militare. Molti i paragoni degli addetti ai lavori con i Fairchild per quanto riguarda la sonorità, ma più ricchi in controlli e meno ingombranti. Tutt’oggi sono strumenti appetibili che nel mercato vintage possono aggirarsi intorno ai 5000 Dollari USA. Le versioni plug-in per la piattaforma UAD-2 rappresentano un’emulazione estremamente dettagliata della risposta ai controlli, della loro interazione e dell’intero percorso del segnale di questi limiter iconici, realizzata prendendo come riferimento due unità originali del 1960 per riproporre in ambiente ITB (In The Box) il design alla base dell’attenuazione di guadagno in stadio valvolare progettata da Putnam, l’amplificazione valvolare estremamente musicale e ricca di armonici e la tipica saturazione del trasformatore. Un circuito di tipo feedback molto apprezzato quello realizzato da Putnam, capace di una leggera compressione su un segnale in ingresso contenuto e di operare con maggior aggressività, quasi come un limiter brickwall su segnali dal livello alto. I plug-in UAD-2 sono utilizzabili in tutte le fasi di una produzione musicale: dalla registrazione, con le interfacce Apollo e Arrow, al mixaggio all’interno del vostro software DAW dove possono essere utilizzati anche con le schede acceleratrici DSP.
In queste versioni plug-in sono state introdotte funzioni moderne non presenti negli hardware, quali il Mix tra segnale pulito e processato (Dry/Wet) per la compressione parallela, un controllo sull’Headroom per adattare il livello alle nostre esigenze e il Sidechain Link (S.C. Link). Il parametro H.R. ci consente di regolare il livello operativo dello strumento in dB (4, 8, 12, 16, 20, 24, o 28) partendo da un valore di default di 16dB (punto sulla vite posizionato a ore 12). Per aumentare l’headroom dobbiamo ruotare il potenziometro in senso antiorario, così facendo ci sarà consentito di entrare nei plug-in con un livello più elevato, quindi far si che la compressione si inneschi con livelli di segnale più alti. Diminuendo l’headroom, quindi aumentando il valore in dB (senso orario) la compressione si attiverà anche nel caso in cui l’audio in ingresso abbia un livello contenuto, quindi di lavorare in modo creativo sfruttando il comportamento non lineare della distorsione armonica e della risposta del compressore. Quando processiamo una sorgente stereo, il pulsante S.C. Link (SideChain Link) collega i parametri di compressione dei canali destro e sinistro, per evitare scompensi del panorama stereo. Con il SideChain Link disattivato la riduzione di guadagno applicata sarà invece indipendente per ciascun canale.
Una delle differenze sostanziali tra i due plug-in sta nei rapporti di compressione, quattro sono quelli disponibili (2:1, 4:1, 8:1 e 12:1) nel 176, con knee che si acutizza proporzionalmente in base al ratio selezionato, uno solo di 12:1 con hard knee quello disponibile nel 175B. Come usuale in questi processori in topologia vari-mu dell’epoca non vi è un parametro threshold, bensì la soglia dipende dall’intensità del livello del segnale in ingresso gestibile dal potenziometro Input. Anche il parametro di attacco in questa tipologia di processori opera al contrario rispetto ai compressori più recenti: lento quando il potenziometro è al minimo (tutto sulla sinistra), mentre opera più velocemente se si ruota il potenziometro in senso orario. L’attacco è estremamente rapido e il range in cui lo possiamo impostare è compreso tra i 100 e i 1000 microsecondi. Nel 176 l’attacco è altresì soggetto a leggere variazioni strettamente correlate al ratio in uso: rapporti di compressione alti vedono un intervento ancor più immediato.
Il tempo di rilascio è configurabile in un range che si estende dai 27 (potenziometro tutto verso dx) ai 527 millisecondi, tempi che sono però relativi alla conformazione dinamica del segnale in ingresso che può influenzarne il comportamento. Nell’hardware 175B è disponibile un jumper interno per l’impostazione del livello in ingresso, un’impostazione che nella versione plug-in viene presentata sotto forma del parametro Gain a due posizioni: Low e High (+10dB). I controlli sul volume del segnale in ingresso e sul segnale in uscita (post compressione) operano a step di 2dB come negli hardware originali, ma all’occorrenza portando il potenziometro Vernier tutto verso destra potremo far lavorare detti parametri in modo continuo lungo tutto il loro range. Chiudono la dotazione di controlli l’interruttore per la selezione del segnale da visualizzarsi sul VU meter (input pre-attenuazione, output o gain reduction) e quello Power che funge da bypass. Dalla compressione più estrema al semplice ma efficace utilizzo per colorare il segnale disattivando l’intervento sulla dinamica mediante l’impostazione OFF del parametro Attack al fine di sfruttare l’emulazione del circuito di amplificazione valvolare e del trasformatore, oppure portando i tempi di attacco e rilascio al massimo della velocità di risposta per generare una sorta di distorsione che fornirà particolare grinta al segnale in uscita apprezzabile sulle tracce di basso e sulle voci più aggressive. Due plug-in simili nel concetto ma che si distinguono nella sonorità e nelle impostazioni di alcuni parametri. Immancabile una raccolta di preset programmati da fonici rinomati: Jacquire King (Kings of Leon, Tom Waits), Carl Glanville (U2, Bruce Springsteen), Joe Chiccarelli (My Morning Jacket, Beck), e altri. La UA 175B & 176 TUBE COMPRESSOR COLLECTION è acquistabile al prezzo di 299 Euro sul sito della Universal Audio (clicca qui) e la si trova altresì inclusa nell'UAD Heritage plug-in bundle (clicca qui per scoprire tutti i plug-in inclusi e il costo).
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TOWNSEND LABS SPHERE 1.4Le emulazioni di microfoni introdotte da questo update gratuito per il plug-in Sphere sono LD-563, che mette a disposizione un Gefell CMV 563 nelle tre varianti polari che il microfono poteva assumere mediante le capsule intercambiabili, quindi cardioide (M7), omnidirezionale (M55k) e figura 8 (M8), l’LD-017T sviluppata in stretta collaborazione con la Soyuz Microphones, azienda Russa con sede in Tula, produttrice del microfono valvolare a diaframma largo Soyuz 017 TUBE. Abbiamo poi il preset DN-409 che ripropone le due varianti del microfono dinamico Sennheiser MD 409, quella vintage di fine anni ’60 più colorata e quella “U” più moderna, prodotta negli anni ’80 e apprezzata per l’ottima e precisa risposta nelle alte. SD-416 è invece una virtualizzazione del microfono a canna di fucile Sennheiser MKH-416 usualmente impiegato per la registrazione di voice-over e nell’ADR specie negli ambienti hollywoodiani. Restando in tema Sennheiser, tre sono le varianti del microfono dinamico a diaframma largo MD 421 molto usato e apprezzato nella ripresa di cabinet per basso e chitarra, cassa e tom della batteria acustica, corno e voce. Il preset DN-421N ripropone la versione di colore beige prodotta nel 1960 dal suono più pastoso e “caldo”, il DN-421B che rappresenta quella attualmente in produzione di colore nero dal carattere più “frizzante”, mentre quella DN-421S ricalca la prima versione prodotta dell’MD421, dal suono più “colorato”. DN-12A e DN-12E sono emulazioni di microfoni AKG, la prima ci ripropone in ambiente virtuale il modello introdotto nel 1950, mentre quella “E” rappresenta quello più recente, meno colorato e dal sound più moderno. Questi due microfoni sono particolarmente indicati per la registrazione di cassa e cabinet da basso.
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Sito web produttore: https://townsendlabs.com/expanded/
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OTTIMIZZAZIONI VARIE
La versione 9.10 del software UAD si è anche concentrata sull’ottimizzazione di alcuni plug-in. Notevolmente migliorata la latenza del Lexicon 480L. I potenziometri del Neve 88RS vengono ora visualizzati correttamente quando si riapre la finestra del plug-in. Per gli utenti del software DAW AVID Pro Tools è stato risolto l’errore che compariva caricando un factory preset nel plug-in Tube-Tech CL1B MkII, mentre in ambiente Windows 10 (necessaria la versione 1903) sono stati risolti i problemi di scansione dei plug-in UAD AAX che si verificavano al primo lancio di Pro Tools.
INTERAZIONE SOFTWARE CONSOLE/HARDWARE
Alcuni miglioramenti sono stati apportati anche per quanto concerne l’interazione con le interfacce. Per la serie Twin MKII i parametri dei preamplificatori non interferiscono più con i parametri del monitoring e il DIM opera correttamente quando viene attivato il talkback. Sia per le Twin MKII, sia per le Apollo X sono stati eliminati quei rumori che si percepivano all’attivazione/disattivazione del talkback dalla Console e in occasione dello switch degli ingressi nella modalità ADAT. Risolto anche il rumore percepibile all’atto del cambiamento dell’unità preposta al monitoring nei sistemi Apollo X composti da più interfacce. Per gli utilizzatori di più unità UAD-2 Satellite Thunderbolt connesse ad un singolo computer Mac si segnala la risoluzione dei possibili crash verificabili all’attivarsi della modalità sleep dell’OS.
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UAD SOFTWARE VERSIONE 9.10 ALL'ALAR'S RECORDING STUDIOI nuovi plug-in UA 175B & 176 TUBE COMPRESSOR COLLECTION introdotti nella piattaforma UAD-2 dall'aggiornamento 9.10 sono disponibili all'Alar' Recording Studio di Simonazzi Federico e utilizzabili sulla piattaforma UAD-2 dotata di ben 24 DSP e composta da tre Universal Audio Apollo 16 (clicca qui per info), una Apollo TWIN MKII Quad (clicca qui per info) e da una UAD2 Satellite Thunderbolt OCTO. Più di un centinaio di plug-in UAD2 che rappresentano lo stato dell’arte nell’emulazione di apparecchiature analogiche storiche (processori di segnale, equalizzatori, compressori, limiter, riverberi, delay, ecc..) utilizzabili su tutte le registrazioni, produzioni, mixaggi e mastering dei clienti dello studio e per tutti coloro che partecipano ai nostri corsi di computer music, fonia e produzione musicale. Non solo Universal Audio UAD2, presso il nostro studio sono disponibili numerosi channel-strip e processori analogici (Millenia, Avalon, Focusrite, API, Universal Audio, Tube Tech, Empirical Labs, Retro Instruments), pre-amplificatori a stato solido e valvolari, per un totale di ben 52 ingressi tutti pre-amplificati e con conversione A/D allo stato dell’arte. Troverai inoltre Waves Mercury Bundle e SSL 4000 Collection, Komplete Ultimate della Native Instruments, l'intera suite FabFilter, iZotope Ozone Advanced, Melodyne, reFX NEXUS, Lethal, Sylenth 1, etc..
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